C’è un film che dovete assolutamente vedere.
Star Wars? No, quello lo avete già visto tutti. Quo vado? Macché, quello lo state vedendo tutti, facendo finta che non.

Il film che dovete andare a vedere e che dovete far vedere a più persone possibili si chiama La Grande Scommessa e parla della crisi dei mutui subprime.
Sì, parla di finanza. Di quella cosa che 9 su 10 di voi quando la sentono nominare alzano gli occhi al cielo e dicono che è difficile e anche non ci capisco niente. E lasciano perdere, tornano alla formazione della partita di domenica e lasciano che a occuparsi di finanza siano gli altri, quelli che ci capiscono.
Così, mentre voi vi occupate di tutt’altro, quelli che ci capiscono fanno disastri inenarrabili. Tipo concedere mutui ad alto rischio, impacchettarli in fondi di investimento, venderli a banche di investimento che ci speculano sopra con prodotti derivati che si chiamano CDS, Credit Default Swap, una sorta di assicurazione che permette a una moltitudine di investitori di guadagnare,anche se non titolari del rischio coperto dal derivato. Le banche e le agenzie assicurative vendevano mutui e azioni ad altissimo rischio per poi comprare CDS sugli stessi. Un gioco praticamente perfetto, anche grazie alle agenzie di rating che davano giudizi molto alti a questi prodotti permettendo alla ruota della roulette di continuare a girare.
Finché la ruota si è fermata.
E che la ruota stesse per fermarsi, che l’intero mercato immobiliare statunitense si reggesse su prestiti ad alto rischio e fosse sull’orlo di un burrone fu chiaro da subito ad alcuni eccentrici investitori le cui storie (vere) sono raccolte nel libro di Michael Lewis, The Big Short – Il grande scoperto, da cui è tratto il film di Adam McKay in uscita in Italia il 7 gennaio.
Perché, tutto sommato, era sufficiente osservare per rendersi conto che alcune cose non andavano. Osservare e avere voglia di affrontare la verità, che, come si dice nel film, è come la poesia: a nessuno frega niente della poesia.
La Grande Scommessa è un film intelligente, che rende comprensibile a un vasto pubblico argomenti che solitamente risultano ostici, che ricostruisce la genesi della crisi nella quale siamo ancora immersi senza fare sconti a nessuno e senza temere di fare ridere su un dramma globale.
Notevoli gli stacchi dalla storia in cui Anthony Bourdain spiega cosa sono i CDO preparando una zuppa di pesce, Margot Robbie immersa in una vasca da bagno sorseggia champagne e spiega cosa sono le cartolarizzazioni, Selena Gomez al tavolo della roulette che mostra cosa stava succedendo nei mercati finanziari, con scommesse su scommesse su scommesse giocate sulla convinzione diffusa che “andrà tutto bene”, finché qualcosa non va male.
Un ottimo cast (Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Melissa Leo e Marisa Tomei) e un’ottima regia che danno ritmo e spensieratezza alla storia di uno dei più grandi disastri finanziari di sempre e fanno uscire dal cinema con maggiore consapevolezza e smisurata incazzatura per quanto è stato fatto succedere.
Ne ho scritto anche per Non con i miei soldi