Oggi entra in vigore la Cookie Law. Il tuo sito è in regola? Te lo dico io: no. E non lo è nemmeno questo blog. Anche se togliessi i bottoni per la condivisione social, sparsi qua e là ci sono video embeddati da YouTube. Nel post prima di questo, per esempio, c’è un video preso da Sky. E quel video lì vi installa un cookie di Sky e io non so cosa fa quel cookie lì, probabilmente profila ad uso e consumo di Sky e della sua pubblicità.
Secondo il Garante della privacy, quindi, io dovrei impedire a Sky (o Youtube, Facebook o chi per loro) di installare i loro cookie finché voi non avete dato esplicito consenso. Che non è cliccare “Ok” su quel banner che vi è spuntato in alto. Quella è una semplice informativa. Il blocco dei cookie e la richiesta di consenso sono più complicati da fare. Non esistono, al momento, plugin in grado di farlo. Io non so scrivere il codice che serve e gli amici programmatori a cui mi sono rivolta mi hanno risposto che serve tempo e soldi. E io, come dire? per un sito in cui scrivo cose del tutto trascurabili una volta ogni morte di papa vorrei non spendere soldi. Ma nemmeno prendere una multa da decine di migliaia di euro.
Quindi?
Quindi chiudo tutto. E’ una soluzione. Rimangano online solo quelli che sanno provvedere o hanno i mezzi economici per provvedere. Tutto questo limita la libertà di espressione? Certo.
Oppure firmo la petizione che serve a chiedere al Garante di preoccuparsi dei piccoli blog, delle associazioni, delle piccole imprese, dei freelance e di mettere a punto e rendere disponibili a tutti gli strumenti che servono a mettersi in regola, se l’unica soluzione possibile è scaricare il controllo dei cookie sui gestori di siti.
Non c’è molto tempo, firma anche tu la petizione e proviamo a riportare un po’ di buon senso nella soluzione a un problema che c’è, ma che non può trasformarsi in un problema più grande.
ho un sito web che nel complesso mi è costato sui 100 euro, un gioiellino a cui tengo molto, senza scopo di lucro, pretendere che un sito rinunci ai cookie è assurdo, d’altra parte io non ho nessuna intenzione di spendere soldi da un legale o da un webmaster per mettere a posto questa cosa, cioè se pubblico un video di youtube o se solamente ho un modulo commenti secondo loro dovrei fare tutto questo? il mio sito ora è chiuso, sono amareggiata e triste, ma non ho nemmeno fiducia nella petizione, l’Italia ce la mette tutta per farmi pensare che facciamo sempre più pena, siamo un paese di pagliacci
Basterebbe spostare l’attenzione dei legislatori europei dai milioni di siti che si devono adeguare, con costi globali inimmaginabili, ai 5 / 10 browsers più utilizzati obbligandoli ad integrare un pulsante che permetta di abilitare o disabilitare a piacere l’installazione dei cookies di profilazione.
Questo articolo è abbastanza falso (senza offesa per l’autrice) e contiene notizie allarmanti senza senso.
Chi l’ha scritto, è evidente, non ha letto veramente la cookie law italiana.
Riporto paro-paro quello che il Garante dice nel punto 14 delle “spiegazioni” tecniche relative ai cookies di profilazione installati da terze parti:
“Per i cookie di terze parti installati tramite il sito, gli obblighi di informativa e consenso gravano sulle terze parti, ma il titolare del sito, quale intermediario tecnico tra queste e gli utenti, è tenuto a inserire nell’informativa “estesa” i link aggiornati alle informative e ai moduli di consenso delle terze parti stesse.”
In pratica, se hai un sito e NON installi direttamente cookies profilanti non sei tenuto ad ottenere il consenso degli utenti. Se il tuo sito agisce solo da “tramite” per l’installazione di cookies profilanti di terze parti (Facebook, Google ecc…) sono LORO che devono ottenere il consenso dall’utente. Tu devi solo indicare, nell’informativa estesa, di QUALI servizi terzi il tuo sito si avvale con un link alle LORO informative sulla privacy e con indicazioni tecniche su come eliminare i loro cookies o impedire che vengano scritti (agendo sui browser).
Chi volesse approfondire e capire veramente questo non-problema, la smetta di leggere articoli allarmanti sulla cookie law e si legga direttamente la cookie law!
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3118884
Purtroppo anche io come blogger nonostante abbia conoscenze informatiche di un certo livello mi sono convinto ad abbandonare se le cose rimangono cosi. Per mettere in regola il mio blog mi hanno chiesto 150 euro ed in ogni caso occorre sempre controllare che i link nell’informativa estesa riportino correttamente alle privacy policy di chi profila. Un’assurdità che permetterà solo a chi può di potersi esprimere in rete. Sia chiaro che si può sempre aprire e curare un blog ma bisogna stare attenti alle mine vaganti e leggere la gazzetta ufficiale. Eviva il Garante!
Questa legge, esattamente coma la Web Tax, è destinata a morire perché non tiene conto che Internet non è “territoriale” ma è mondiale.
In questo momento, in Italia, il sito ufficiale di Barak Obama è FUORILEGGE perché, pur essendo straniero, è comunque visibile in territorio italiano e veicola cookies di profilazione di Facebook e di Youtube senza il consenso dell’utente.
Cosa farà il Garante… Multerà Barak Obama? Gli oscurerà il sito perché non si adegua? Farà lo stesso col sito di Hillary Clinton?
Io credo che farà una cosa un po’ più seria, tipo assegnare la resposabilità dei cookies profilanti INTERAMENTE nelle mani di chi li pensa, li crea, li installa e li usa. I PADRONI dei cookies dovranno arrangiarsi ad ottenere il consenso dell’utente e a registrare tale operazione da qualche parte.
I siti che fanno da tramite lo fanno “loro malgrado” non avendo potere su questi cookies che NON sono di loro proprietà.
Cosi anche Barak Obama potrà tirare un sospiro di sollievo…
Forse c’è troppo allarmismo su questa questione. Non intendo sostenere che non ci siano problematiche intorno alla normativa sui Cookie. Ma è anche vero, che la stessa normativa prevede la pagina sulla Privacy (con tanto di multe per chi non la pubblica) già da qualche anno, eppure ancora oggi ci sono migliaia di siti che non hanno uno straccio di pagina sulla privacy, rischiando multe pericolose.
Ciò detto, si può rinunciare ai bottoni ufficiali dei Social Network e sostituirli con semplici link di condivisione. In giro ci sono parecchie guide su come crearli. Questi link permettono di condividere i contenuti senza rilasciare Cookie di terze parti.
Quanto alla pubblicazione dei video, purtroppo rilasciano cookie. L’ideale sarebbe scaricare il video e pubblicarlo direttamente tramite la propria piattaforma. Ma qui si porrebbe un problema di copyright. Una cosa è embeddare un video da Youtube, altra è pubblicarlo direttamente sul proprio blog.